lunedì 30 dicembre 2013

AI CAPIPOPOLO DEI SENZA SE E SENZA MA


Il comandante rinserrò le fila del suo esercito. Uniti sotto un'unica bandiera, da sinistra a destra si alternavano stendardi rossi, bianchi e neri.
Le fazioni si eran combattute fin dai tempi più remoti, ma adesso eran fianco a fianco contro un comun nemico grigio al comando dell'impero.
Le discussioni interne erano all'ordine del giorno, ognun rivendicava la propria natura... e il comandante per quietar le acque proferiva ogni giorno nuove invettive a mò di cura...Ma l'efficacia richiede semplicità... e così impugnata la spada, il comandante tracciava un cerchio sulla terra polverosa e pronunziava:
Chi è nel cerchio è mio fratello, chi è al di fuori è mio nemico, è il male, il cancro da estirpare, nessuna distinzione, al di fuori tutto è uguale.

 
Ma i malumori crescevan sempre più.
Allor il comandante alzava i toni... ed ecco invettive sempre più feroci, per parlar alla pancia della gente, a sbeffeggiar tutto e tutti, a risvegliar animaleschi istinti preannunciati da uno stillicidio di fetidi peti e rumorosi rutti.
Le truppe cammellate eran ferme alle porte della città ormai decadente.
Miseria ovunque.
Gli emissari inviati tra le mura tornaron a far rapporto: "è vero, il sistema è marcio, ma la nostra strategia è devastante. Più volte la città è stata in miseria, e più volte si è risollevata... ma parlando alla pancia della gente con questi toni di scherno, stiam condannando l'intero impero ad un oblio eterno...
Dalla miseria del paese c'è ripresa, ma la miseria nell'animo della gente è una via solo in discesa.
La rabbia e il disprezzo profuso a piene mani
si rivolterà contro chiunque rimpiazzerà questo governo di nani.
Per risollevar l'impero bisogna innalzar tutte le coscienze,
ed impedire alle persone di scivolare in un abisso senza niente.
Se la rabbia ha cambiato persino te che sei il comandante in capo di questo esercito scalcagnato,
come riuscirà a salvarsi dalla miseria d'animo il popolo usurato?"

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