lunedì 30 marzo 2015

IL SABATO DEL VILLAGGIO



Sabato c'è stata la manifestazione che ha sancito la nascita della "Coalizione Sociale" di Landini. Non sono mancate (e non poteva essere altrimenti) gli attacchi al governo Renzi accusato di minare i diritti, il lavoro e la democrazia di questo paese.
Tutte parole di buon senso... solo chi gira col prosciutto sugli occhi e con quelle di salame nelle orecchie non se ne è ancora reso conto.
Landini dal palco ha anche attaccato Renzi dicendo: "è peggio di Berlusconi!" - chiaramente peggio dal punto di vista politico... perché per il resto Berlusconi non si è fatto mancare proprio niente - e poi ha aggiunto: "oggi inizia una nuova primavera. Renzi stia tranquillo che noi abbiamo più consensi del governo".

Renzi ha fatto finta di niente e ha cercato di sminuire il tutto bollando l'iniziativa come l'ennesima parata.

Solo il tempo dirà se Renzi ha ragione... soprattutto se la gente dovesse rendersi conto che col "jobs-act" sono solo peggiorate le condizioni di lavoro e che con le ricette dettate da Confindustria e dagli "sciacalli" burocrati europei non ci sarà nessuna ripresa...

Il "tutor" di Renzi, Squinzi, invece è stato meno diplomatico e ha fatto trapelare un po' di insofferenza all'iniziativa di Landini affermando che:"sono stati i sindacati ad aver frenato tutto"...
E così scopriamo che la colpa della situazione attuale è dei sindacati...

Ma in fondo in fondo Squinzi dice la verità... del resto negli ultimi anni gran parte dei sindacati si è "appiattita" sulla linea di Confindustria, linea "suggerita" dai padroni come lui, permettendo il completo annientamento dei diritti dei lavoratori.

Il punto di fondo comunque è uno solo: senza una vera ridistribuzione della ricchezza, che non può esserci senza una riqualificazione e rinobilitazione del lavoro, non ci sarà nessuna ripresa. Punto.

La "flessibilità" nel mondo del lavoro è stata introdotta 20 anni fa senza introdurre nessuna tutela per i lavoratori (il reddito minimo tanto per fare un esempio)... la domanda che ci si dovrebbe porre è: "in questi 20 anni le condizioni di vita sono migliorate o peggiorate con queste ricette liberiste?". Trovata la risposta a questa semplice domanda se ne ricava un immediato giudizio anche sulle politiche di Renzi e della Confindustria, gli unici che continuano a guardare al passato. All'800.

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