lunedì 23 giugno 2014

PER UN FUTURO MIGLIORE


In parlamento non si capisce più se c'è una maggioranza e un'opposizione... ormai sembra tutta un'unica mappazza. L'ultima forza a subire il fascino del governo Renzi è stata la poco più che insignificante SEL. Non che SEL abbia mai dato l'impressione di essere una vera e propria forza di opposizione, però è stupefacente che una formazione così piccola sia riuscita addirittura a spaccarsi nel tentativo di accodarsi alla fila dei seguaci dell'ex sindaco di Firenze. E così tra Grillo che lascia intendere di potersi accontentare di dare una pennellata al quadro delle riforme già scritte con Berlusconi e Verdini, SEL e Lega che si accodano al governo... il quadro generale che ne viene fuori è un po' raccapricciante.
Uno degli aspetti più seccanti di tutto quello che sta accadendo in questo paese è che per mesi Renzi è stato definito dai suoi rivali (politici, giornalisti, opinionisti e fancazzisti) quasi come uno sprovveduto divenuto quasi per caso prima sindaco, poi segretario del PD ed infine Presidente del Consiglio. Tanto per confermare la teoria dei corsi e ricorsi storici, la sottovalutazione del personaggio Renzi (e ancor di più degli ambienti che lo circondano) ricorda un po' quella nei confronti del Berlusconi del 1994.
Nel frattempo le politiche romane proseguono sulla stessa falsa riga di quelle degli ultimi 20 anni e l'unico vero risultato è lo smantellamento dello stato sociale (per coloro che in questi anni sono stati un po' distratti adesso ci sono anche le prove che il piano delle liberalizzazioni selvagge è studiato a tavolino). La storiella delle pensioni è utile per capire come funziona il giochino. Prima è stato precarizzato il mondo lavoro facendo diminuire stipendi e versamenti pensionistici (oltre naturalmente ai diritti e tutto il resto). Quando il sistema pensionistico ha cominciato ad andare in sofferenza, per sopperire alle minori entrate i "tecnici" l'hanno menata con la storiella che per far quadrare i conti l'unica soluzione era l'aumento dell'età pensionabile. Allo stesso tempo ai precari (i cui contributi sono fondamentali per tenere in vita tutta la baracca) viene comunicato che probabilmente non riceveranno mai una pensione. Per chiudere il cerchio e privatizzare tutto, tra un po' si dirà che il sistema pensionistico pubblico così com'è strutturato non è più sostenibile e si lascerà la libertà di scegliere se versare i contributi al pubblico o al privato. È facile intuire che a quel punto la privatizzazione del sistema pensionistico sarà completo, dal momento che il ragionamento dei lavoratori sarà: "visto che il pubblico non rispetta i patti spostando arbitrariamente l'età pensionabile e considerato che forse non mi restituirà neanche i soldi che ho versato... tanto vale che faccia un'assicurazione privata... così forse non mi fregano". E così i miliardi che girano intorno alle pensioni finiranno come al solito per ingrossare le tasche dei soliti noti. Lo stesso giochino viene portato avanti da anni con la scuola (lo sanno anche le pietre della strada che le scuole e le Università pubbliche italiane sono ormai al collasso) e con la Sanità (in questi anni sono proliferate come funghi le cliniche private, cliniche che di privato hanno solo il profitto visto che sono tutte convenzionate col pubblico).
Il futuro delineato per il paese ormai è ben chiaro e non è un futuro migliore... Migliore invece pensa al suo futuro e prova a capire cosa fare per poter divenire il prossimo sindaco di Napoli.

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