martedì 20 gennaio 2015

ATTENZIONE!!! PARLARE CON PRUDENZA


Può sembrare che ce l'abbia col Papa, ma non è così. Con tutti i casini che ha questo paese, il Papa è l'ultimo dei problemi... ammesso che sia un problema - io non credo.
Tuttavia la pezza che ieri Papa Francesco ha cercato di mettere alle affermazioni dell'altro giorno (quelle del pugno etc.etc.), per certi versi è peggio del buco. So bene che una religione è un insieme di dogmi, credenze etc.etc. per cui non sto a discutere i concetti sui figli etc. L'unica cosa su cui mi pare il caso di soffermarsi è il concetto che la libertà di espressione deve essere "prudente".
Credo di intuire cosa voglia intendere il Papa ma francamente è una frase che non condivido, soprattutto se messa in relazione con le vicende francesi. Lo stesso concetto può essere riscritto come: "sei libero di dire quello che ti pare, ma stai bene attento a cosa dici..." Rileggendolo, ha anche un suono vagamente minaccioso.
Parlando in termini assoluti, la libertà "prudente" non ha senso. È come se qualcuno chiedesse una giustizia prudente. In questa logica Falcone e Borsellino avrebbero portato avanti una giustizia "imprudente"... se fossero stati "prudenti" oggi sarebbero ancora vivi.
Chiaramente è una cosa che non ha senso.

Così come la giustizia deve essere giustizia e basta, la libertà deve essere libertà e basta... senza aggettivi. Il "limiti relativi" alla libertà di ciascuno sono soggettivi. Quelli "assoluti" non possono essere imposti né dal Papa, né da nessun altro... ma solo dalla legge - e la stessa legge deve rispettare i diritti fondamentali dell'uomo. La libertà è una di quelle cose che non ammette sfumature: o è bianco o è nero. O c'è o non c'è. Le sfumature di grigio in questo caso non esistono. "Quasi-libero" è solo un modo ipocrita di dire "non-libero".

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